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11c. prime idee (3° tentativo)
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gruppo nome cognome referente osservazioni & suggerimenti presenze
c
presenze
ab+c
A Vincenzo Messina Nicholson ripeto: i tre volumi NON funzionano e NON c'entrano nulla col referente che NON è fatto da 3 quadrangoli accostati, ma parla invece della strutturazione di TUTTO lo spazio della tela (per lei dell'area assegnata) attraverso un sistema di linee che divide lo spazio in aree di colore diverso (per lei per es. di 'altezza' diversa come sembrava avere intuito in un primordiale schizzo). Riparta da li. 3 5
Paola Bellomo Badiali l'interpretazione del referente non è male, suggerirei però di vederla esattamente al contrario: invece di un corpo centrale che lascia due aree aperte ai lati, due corpi che delimitano l'area alle opposte estremità (magari collegati dal filo bianco) e costruiscono uno spazio aperto all'interno, forse in parte invaso dal rettangolo verdino.. 3 5
Giusi Paratore Badiali occupare con i volumi costruiti tutto lo spazio dell'area in larghezza, non sembra una buona idea e infatti il nucleo centrale (rosso) resta intercluso e senza aperture all'esterno. Non sarebbe meglio interpretare il sistema a C del referente come un modo di perimetrare l'area rivolgendo la casa all'interno (uno spazio aperto però)? Da li si potrebbe partire per provare a ritrovare la linea curva che -se guarda bene- è generata proprio dal lato 'inclinato' che si piega a 90° 3 5
Elena Platania Malevič (ex Badiali) l'incontro di un rettangolo e di un ellisse non è in alcun modo riscontrabile nel nuovo referente e ovviamente non l'aiuta nel controllo dell'area (che infatti nemmeno disegna). Suggerimento: cerchi qualcos'altro evitando strutture complesse. 1 3
Rosaria Romano Kandinsky non si mette su una buona strada provando a rifare il progetto di una sua collega del 19/20, anche perché le dimensioni (ammesso che la prova di modulazione sia corretta) non sembrano per nulla compatibili a quell'idea che richiedeva spazi decisamente più grandi 3 5
Sofia Sabato Kassak nulla al momento che dia un'idea di controllo dello spazio dell'area, né -salvo un informe quanto improbabile accatastamento di volumi- della conformazione di spazi chiusi. Suggerimento: dimentichi i 'volumi' (ha ridotto a volume persino il cerchio rosso trasformandolo in basamento) e pensi che invece l'architettura si costruisce con piani orizzontali e verticali, opachi o trasparenti che incrociandosi e sovrapponendosi danno forma agli spazi. 3 5
B Pietro Saitta Bortnyik sembra aver capito il problema anche se è ancora lontano dalla soluzione: delle tre inclinate che usa una è chiara (l'inclinata della strada per il rettangolo rosso), le altre non esistono. Faccio anche notare che la linea che taglia il cerchio a metà e definisce il lato lungo del trapezio ha un ortogonale che chiude il trapezio stesso. Riparta da questa croce che struttura la geometria del sistema. 3 5
Andrea Azzarelli Kassak possibile non abbia ancora capito che la 'carta a quadretti' serve a MISURARE le cose? boh, non ha nemmeno capito cosa vuol dire 'controllare' l'area: vuol dire per es. che se ho pensato ad un edificio ad L, lo dispongo a contatto col perimetro esterno in modo che svolga la duplice funzione di 'disegnare' (e chiudere) il bordo dell'area e insieme disegnare e contenere lo spazio esterno del 'giardino'. E se al centro del giardino devo per forza metterci un tondo NON ci faccio un gasometro, ma magari una piscina o al più un padiglione basso per non distruggere del tutto quello spazio. 2 4
Gabriele Barone Kassak sarebbe stato auspicabile un approccio un po' meno letterale e formale e un po' più concettuale, ma se non vede altro che figure da estrudere in volumi, proceda pure: l'idea dei tre nuclei base l'ha già individuata e l'unica raccomandazione è ricostruire la geometria del sistema a partire dall'area e dalle dimensioni che le saranno utili. Non dimentichi poi che l'architettura NON parte, ma ARRIVA al volume: mentre una figura è individuata solo dal suo contorno, un volume architettonico è costruito da un sistema complesso di segni: può disegnare un volume o, come faceva Mies, evitarlo. E' sicuro che vuol parlare di volumi? 1 3
Agnese Mannile Kassak non so da quale fumetto venga l'edificio a 'pareti inclinate' che la entusiasma, ma certamente NON dal suo referente in cui tutte le figure sono disposte in modo rigorosamente ortogonale. E' invece il sistema ortogonale che si inclina nello spazio della tela e questo potrebbe suggerire un'interessante alternativa di controllo dell'area, magari girandosi inaspettatamente nella direzione del vecchio tessuto di Ortigia. Magari ci provi e vediamo che succede 3 5
Vincenzo Vindigni Kandinsky sarà l'orario, ma più che Kandinsky sembra un bicchiere con l'aperitivo e la fetta d'arancia che è caduta di sotto: cerchi di comprendere che non ha nessun senso 'scoprire' l'esistenza di mezzo cerchio in un quadro del genere, sono i rapporti importanti, lo slittamento del sistema sull'asse, il sistema dei segni e molte altre cose. Se non le vede cerchi qualcosa che la interessa di più. 2 2
C Antonella Torrisi Malevič cerchi di capire quali sono le figure che le servono e come utilizzarle (non certo un quadrato 12x12 per giunta a piano terra per farci un 'dormitorio' quando sono richieste 4 stanze da letto), guardi anche le direzioni, sono due e questo le torna con l'area (perché ne introduce una terza?). Poi non pretenda di far entrare a forza in un perimetro ciò che non entra, forse i 'pezzi' sono più piccoli o forse sono tagliati da quel perimetro. 3 5
Clara Loria Malevič controllare l'area vuol dire che invece di mettere l'edificio al centro producendo una ciambella di ritagli di risulta come spazi esterni, potrebbe provare ad appoggiarlo sul bordo dell'area estendendolo per tutta la lunghezza di quel bordo. L'edificio diventerebbe in questo modo (se lo appoggia sul lato nord) insieme la 'facciata' sul giardino e, dall'altro lato, quella sulla piazza pedonale ipotizzata dal vostro masterplan. Su questo lato, ai piani superiori, potrebbero esserci dei corpi a sbalzo che proiettano la loro ombra sulla piazza.. 2 4
Dario Mangione Malevič un foglio già visto, due scarabocchi sempre su quanto già si sapeva e un foglio di carta a quadretti con l'area storta (vedi Azzarelli) col quadrato messo per giunta sul lato sbagliato che diventa un rombo, non meritano nessun commento. Quando deciderà di cominciare a lavorarci ne parleremo. 1 3
Lucrezia Panarello Malevič
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Vittoria Sapienza Malevič credo che il sue errore sia non aver capito che Malevič NON le sta dando una serie di 'pezzi' da mischiare poi a caso come fossero mattoncini Lego (il trapezio blu sul quadrato nero, il tondino attaccato alla bacchetta dietro il blu o peggio ancora ingigantito a frittata ecc..). Le sta invece suggerendo UN SISTEMA DI RELAZIONI: tre elementi, di cui due compositi che sembrano ruotare intorno a una 'cerniera' (il cerchietto, che NON è il quarto elemento, ma solo un centro di rotazione la cui ampiezza può stabilire lei) che insieme racchiudono, controllano e disegnano uno spazio vuoto centrale. 3 4
D Simona Messina Moholy-Nagy Non si disincastra. Suggerimenti: 1. per il controllo dell'area ribalti lo schema appoggiando il corpo giallo sul lato sud in modo da costruire un fronte sulla piazza pedonale per TUTTA la lunghezza del lotto. Dall'altro avrà un giardino (UNO) in parte invaso dal blocco blu; 2. per studiare gli edifici guardi il suo referente come fosse uno schema di sezione: il rosso non può perderlo relegandolo a scala/servizi, faccia in modo che invece diventi il nucleo spaziale più importante della casa; 3. quadrettini di 30 cm. le fanno solo perdere tempo, faccia gli schemi di prova su quadretti da 1,20, (1 per la larghezza di distribuzione 3 per quella delle stanze ecc..) 2 4
Rebecca Leocata Jean Arp
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Eliana Montalto Malevič NON smonti e rimonti Malevič a caso annegando il blu sotto il nero e cose del genere (vedi Sapienza). Suggerimento: provi il nero a destra nella direzione Abela (quindi ritagliato sui lati est/nord), il blu a sinistra a chiusura dell'area a ovest, il giallo sul limite nord. Questo dovrebbe riprodurre lo spazio 'triangolare' (o comunque convergente verso piazza Federico di Svevia) vuoto che è il vero centro del referente. 1 3
Vito Paternò Kassak (ex Bortnyik) nulla al momento, ma come avrà visto dalle prove sull'area mettere l'edificio al centro genera soltanto una serie di spazi aperti informi, ritagliati e di risulta tutt'intorno. Provi facendo esattamente il contrario e UTILIZZANDO le direzioni che l'area le offre. 1 3
Steven Veclani Bortnyik le manca del tutto la comprensione della geometria, quella del suo referente non l'ha capita (se la studi), quella dell'area nemmeno: qualunque inclinata, rotazione di corpo o altro DEVE derivare da una condizione OGGETTIVA del luogo (direzioni dei lati, rotazioni urbane, direzioni visuali ecc..) 1 3
E Giulia Marino van Doesburg (ex Kandinsky) L'idea è molto interessante sia per la capacità di controllo dell'area che per quella di 'replicarsi' in alzato. A primo impatto sembra evidente che l'ipotesi giusta sia la 1 (direzione centrale e tagli a sud e nord) perché controlla perfettamente tutti gli spazi, mentre la 2 (direzione Abela) perde del tutto il controllo di quelli esterni. Capisco tuttavia che deriva da un problema dimensionale soprattutto in rapporto alle altezze (si faccia sempre insieme uno schema degli alzati). Suggerimento: tenga la direzione centrale della 1 e provi a stringere tutto il sistema sul lato ovest, a est resterà un'area 'fuori dal quadro' ma comunque forse controllabile e magari dietro l'angolo di Abela. 3 5
Carla Ciancitto ex Kandinsky Referente sconosciuto e comunque incomprensibile il collegamento con i due volumi proposti. Manca del tutto un tentativo di controllo dell'area (mai nemmeno disegnata) che è il punto da cui dovrebbe partire. 2 4
Lia Di Mauro Malevič spero si renda conto che nel suo referente NON c'è NULLA di centrale in nessuna delle due direzioni dello spazio. Ricordo inoltre che il progetto deve nascere dal controllo dell'area, cioè deve disegnare un sistema coordinato di spazi aperti e chiusi capace di delimitare l'area e di non avere NESSUNO spazio residuale (quindi la casetta al centro dell'area NON è nemmeno l'inizio di un progetto) 1 2
Silvia La Carta Munari Ho capito che ha capito la mia precedente osservazione, ma se non ha il tempo per lavorarci è meglio che lasci perdere. Scarabocchiare l'area sul foglio a quadretti non serve a nulla, quello era un modo suggerito per stabilire la direzione insediativa e misurarla. 2 4
Carla Minniti Malevič Cubo è rimasto e nessuna traccia dell'area (vedi Di Mauro). Nessuna osservazione possibile 1 3
Chiara Vaccarella Hopper (ex Malevič) del tutto incomprensibile la connessione col referente che NON propone nessuna scansione seriale uniforme (se vuole andare su quella strada trovi qualcos'altro) / gli studi di modulazione sull'area sono interessanti ma lasciano uno spazio residuale impraticabile suo lati di taglio che devono invece essere affrontati come il resto del sistema. 3 5
F Sofia Scafidi Picasso due ipotesi, una forse più vicina al referente. l'altra con un incomprensibile duplicazione del triangolo: prendendo per buona la prima, si dovrebbe comunque pensare più attentamente alla coerenza al referente e valutare se una tale densità di fabbricazione (a p.t. il fronte affacciato sul patio triangolare raggiunge quasi 15 m. di profondità) possa davvero essere messa in funzione. 2 4
Sofia Messina Moholy-Nagy tutto è possibile (cioè niente): senza una verifica geometrica e dimensionale che parta dalle direzioni e dalla dimensione dell'area non si può dire nulla. 2 4
Salvatore Patanè Malevič al posto degli A3 richiesti un cumulo di foglietti scarabocchiati: forse non li ho capiti io, o forse non sa cosa vuol fare lei (ho lasciato comunque un suggerimento) 0 1
Gaia Scatà Malevič (ex Klee) possibile l'idea generale quanto del tutto disastroso il tentativo di inserire le funzioni e dividere gli spazi (MAI stanze ad L e ricordi che a piano terra non può aprire finestre né sulla strada, né sui lotti vicini) 3 4
Salvatore Tomasello Kandinsky (ex Picasso) dimostra una certa sensibilità nel 'giocare' con i segni di Kandinsky, quel che preoccupa però è la reale dimensione degli oggetti e la loro capacità -tutta da verificare- di contenere le funzioni richieste. La sua sensibilità poi, la sposti anche sul piano urbano (un cilindro per es. può 'costruire' un angolo di città) 3 5
Karma Zimmitti Magnelli il 'lotto' è rimasto in bianco e non si capisce come le 'farfalle' dell'unico foglio di schizzi possano interpretarlo disegnandone i bordi, le direzioni, gli spazi aperti e gli edifici. Se non comincia a lavorarci sul serio non lo sapremo mai. / recuperati lotto e 200 1 5