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11a. prime idee
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gruppo nome cognome referente note presenze
A Vincenzo Messina Nicholson zero pensieri = cecità e replica di luoghi comuni: inutile ritagliare figurine, alla fine come vede riproduce la banalità preconcetta della casetta in campagna dimenticandosi persino di essere in una città. Di Nicholson non c'era bisogno. 2
Paola Bellomo Badiali estrarre quadrangoli e metterli una sopra l'altro NON funziona: l'architettura non è un salame affettato e il suo referente -faccio notare- NON sovrappone figure. Invece, le interseca. 1
Giusi Paratore Badiali non guardi le cose in modo approssimativo (per es. le curve non sono svolazzi ma partono sempre da un angolo retto, cioè sono 'deformazioni') / difficile che lo schema distributivo che ha proiettato sul quadro possa funzionare, può provarci ma di sicuro non basta 1
Elena Platania Badiali apprezzabile l'intento di disporre oggetti intorno a un perimetro per disegnare una spazio, ma di sicuro col suo referente non c'entra nulla. Se l'intenzione è quella, cerchi qualcos'altro. 1
Rosaria Romano Kandinsky? improbabile l'attribuzione all'autore, ma anche fosse lo guardi per quel che è, un sistema di segni molto più che di 'figure': quindi cominci cancellando dalla mente banane e informi blob-volumi (che non c'entrano nulla) e si ricordi che l'arch. è fatta di segni PRIMA che di volumi 1
Sofia Sabato

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B Gabriele Barone

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Andrea Azzarelli Kassak referente interessante perché parla di diversi modi di contenere lo spazio, meglio quindi considerarlo con più attenzione: evitare improbabili piscine che annientano il contenimento, ciambelle con scala al centro che annulla lo spazio, 'corridoi' allargati ecc.. 2
Agnese Mannile Kassak intanto si dovrebbe capire in cosa consiste 'l'equilibrio', poi si accorgerà che ridurre il mondo a tre improbabili formelle sovrapposte non l'aiuta a strutturare lo spazio, tanto meno nella dialettica esterno/interno. In architettura lo spazio si 'costruisce', non parte dai contorni 2
Pietro Saitta Bortnyik al momento non c'è di fatto nulla, ma i primi schizzi dimostrano almeno un atteggiamento aperto che guarda il referente non per forza -o non solo- come uno 'schema di pianta'. Però ora deve cominciare a guardarlo sul serio. 1
Vincenzo Vindigni

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C Antonella Torrisi Malevič sarebbe bene guardare le cose per quel che sono: c'è una dialettica di linee e superfici (ignorata), NON c'è oggettivamente nessuna C ecc.. Poi naturalmente si proietta sulle cose quel che conviene (o che si sa già), ma anche negli ultimi schizzi nemmeno questo sembra essere d'aiuto 1
Clara Loria

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Dario Mangione Malevič le cose 'semplici' sono talvolta più difficili di quelle complicate, perché non ammettono scorciatoie. 1
Lucrezia Panarello Malevič può essere un inizio: sembra che abbia intravisto almeno il contrasto tra geometrie perentorie e un mondo di frammenti, ora lo guardi con più attenzione e poi cominci a pensare cosa farne 1
Vittoria Sapienza Malevič giusto vedere le figure come modo di disegnare e contenere uno spazio interno, ma anche giusto considerarle come 'ingranaggi' che costruiscono una macchina (di Costruttivismo si tratta): le due ipotesi si direbbero alternative, ma forse si possono anche mettere insieme 1
D Simona Messina Moholy-Nagy saltato il rapporto principale (tra il sistema e la sua deformazione assonometrica), anche il parallelismo aree/funzioni non sembra felice visto che gli spazi dedicati alla vita (comuni) sono forse un decimo di quelli del sonno (privati). Anche delle linee non si sa di fatto che farne 2
Rebecca Leocata Jean Arp referente diviso a quadretti: sarebbe un'analisi? 1
Eliana Montalto Moholy-Nagy? referente mancante non trovato, e comunque si tratta di figure intersecate le une alle altre, quindi estrusioni in volumi sovrapposti non sembrano avere alcun senso 1
Vito Paternò Bortnyik referente mancante trovato, ma si limita a estrudere le figure per giunta eliminandone due e spostandone una: NON si tratta di ricalcare figurine, cerchi di capire il sistema dei rapporti (per es. le sovrapposizioni generano altre superfici..) 2
Steven Veclani

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E Giulia Marino

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Carla Ciancitto

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Lia Di Mauro

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Silvia La Carta Munari si chiama 'positivo-negativo' perché c'è un interscambiabilità -nella metà destra assoluta- tra figura e sfondo (a sinistra invece il colore prevale sul nero): insomma guardi e capisca meglio l'idea, non si tratta di ricalcare formelle ma di prendere un concetto che forse può aiutarla 2
Carla Minniti

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Chiara Vaccarella

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F Sofia Scafidi Picasso in generale difficili gli spazi triangolari, ma almeno vede la testa come testa del sistema. Tutto il resto -oltre che improbabile- appare confuso e arbitrario, manca del tutto un idea di sistema che non releghi gli spazi esterni (e nel suo caso anche i volumi) a ritagli di risulta 2
Sofia Messina

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Salvatore Patanè

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Gaia Scatà Klee referente mancante trovato, ma proprio con ville Savoye non c'entra nulla: non ricalchi linee che non serve a nulla, cerchi di prendere delle idee, c'è una figura che sembra disegnata su un vetro rotto, un quadrangolo che la contraddice, due occhi, un fondo macchiato.. 1
Salvatore Tomasello Picasso referente mancante trovato, e anche senza troppa precisione ci ha anche un po' pensato: è vero, c'è un asse, due superfici di fondo, forse un centro ed entrambi contraddetti, una figura circondata da frammenti… Comprende? Sono idee, NON figure da ricalcare o riassemblare 2
Karma Zimmitti

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