torna all'indice del database

11a. prime idee
(A3 referente / concept)
 | torna al secondo tentativo (11b) > | 
gruppo nome cognome referente note voto presenze
B Alessandro Albertelli Sandor Bortnyik le figure geometriche sono gli ovvi elementi con cui lavoriamo e non sono state inventate da Bortnyik: è quindi del tutto inutile che usi un suo quadro per 'scoprire' che esistono cerchi, rettangoli, rombi e triangoli perché lo sapevamo già. Sono le RELAZIONI tra quei segni che possono suggerirle qualcosa.. (la litografia è del 1921, nel '70 è solo stata ristampata) 3 1
E Roberta Andolina Piet Mondrian vede solo rettangoli e non si accorge delle linee (che vengono prima) / le L NON esistono / sbagliata la direzione di misurazione dell'area / interessante l'idea di interpretazione di Mondrian in sezione 4 1
G Chiara Baglieri Bruno Munari un tema difficile la curva di Peano perché è una texture molto fitta e forse più adatta a suggerire un possibile sistema strutturale che non dei volumi o delle parti funzionali / è comunque un tema molto interessante che va innanzitutto misurato e (cosa che ancora non ha fatto) confrontato all'area 4 1
E Reunessa Bamba Vasilij Kandinskij il tentativo di riduzione del sistema dei segni in rettangoli non affronta il problema ma cerca di evitarlo e ovviamente NON è un'idea / apprezzabile la dichiarata volontà di misurazione, ma senza nemmeno il contorno dell'area è inutile 4 1
D Alessandra Barone Lajos Kassák afflitta dalla stessa approssimazione e crudeltà di Galvagno (vedi): non si capisce come un quadro -si guarderebbe ruotato di 90°- che contrappone su un asse verticale un sistema integro e uno che si 'sgretola' possa far venire in mente la sovrapposizione di tre figure / grazie per la visione urbana ma è il precedente passaggio che non funziona 4 1
D Angelica Bovo Marcel Luis Baugniet apprezzabile il tentativo (l'unico con Barone) di inserimento nel contesto urbano pur su una planimetria ora bocciata / quello che però non funziona è il passaggio tra il referente e l'ipotesi di strutturazione dell'area (vedi Galvagno sulla crudeltà): lo guardi meglio, il conflitto angolare non è tra gli elementi ma tra quelli e il 'contenitore' 4 1
B Chiara Branca Vasilij Kandinskij tutto sbagliato a partire della lettura (ci sono cerchi, ma non linee rastremate interrotte -sempre a punta-, né rettangoli bianchi -sempre a strisce o scacchi-, né cerchi sovrapposti): linee, cerchi e rettangoli esistono al di là di Kandinsky e sovrapporli a caso provando a fare falsi-Kandinsky non ha proprio senso e non si capisce nemmeno a cosa possa servire. 3 1
G Olga Campanella Sandor Bortnyik [consegnato in ritardo] nulla al momento: l'immagine del referente è del tutto deformata (cerchi non ellissi) e i segni che ci sono accanto non sono interpretabili nemmeno come catalogo nè analisi delle relazioni 2 1
A Mario Campisi Malevich (con scritto accanto 'Mondrian') senza parole. 1 1
F Mariacarla Cassarino Bruno Munari al momento davvero troppo poco (elementi e significati del referente?) / ricordo che non si deve strutturare solo un oggetto, ma un'area 2 1
D Giulia Castro László Moholy-Nagy un po' poco: possibile comunque 'usare' quei pezzi purchè si approfitti della loro relazione (senza stravolgerla), non se ne tolgano parti (come sembra fare nell'assonometria) e soprattutto purchè il sistema serva a controllare l'area che le è assegnata (problema al momento ignorato) 3 1
F Agnese Catalano Vasilij Kandinskij smarrita tra i segni di kandinsky confonde destra e sinistra, cita e insieme ignora metafore musicali e vede inesistenti associazioni tra colori e figure (triangoli gialli proprio non ce ne sono) / suggerimento: guardi meglio e solo quello che davvero c'è, come il passaggio tra i tre colori (vero) mediato però da trasparenze e da una molteplicità di segni 3 1
G Gaia Celi Autore ignoto decisamente superficiale prendere tre pezzi, estruderli e accatastarli in assonometria per giunta scambiando il nero col rosso / ricordo poi che non si deve strutturare un oggetto ma un'area 2 1
B Chiara Centamore László Moholy-Nagy l'immagine da cui parte è deformata: il rosso (che ignora) è un cerchio non un ellisse / dopo che ha trovato l'originale, stia più attenta alle geometrie, scoprirà che si tratta degli stessi elementi ripetuti due volte con un cambio di scala… / l'idea dei volumi sovrapposti non è sbagliata ma deve soprattutto organizzare l'area che le è stata assegnata 2 1
A Edoardo Ciatto Mauro Reggiani possibile ma ancora un po' poco, dovrebbe partire dai limiti esatti della sua area e provare a dimensionare il sistema / faccio notare che nel quadro ci sono anche altri elementi e, se ne trova una versione non tagliata, ne scoprirà degli altri 4 1
B Andrea Cinquerrui

0 0
E Simone Cortese Malevich (con scritto sotto 'Kandinsky') al di là del (grave) errore di attribuzione il procedimento è possibile quanto del tutto approssimativo e al momento completamente ignaro delle sue capacità di strutturazione dell'area / completamente sbagliate tutte le direzioni e la riduzione a foruncoli delle superfici sovrapposte 2 1
G Maria Chiara Di Mauro Kazimir Malevich bel referente, ma non è fatto solo di 'pezzi' (poi ricomposti a caso) ma soprattutto di rapporti che non ha visto proprio / ricordo poi che non si tratta di strutturare un oggetto, ma un luogo: li le due direzioni-colori potrebbero essere utili 3 1
F Debora Dierna Referente assente errore di comunicazione: se non so di cosa stiamo parlando, che posso dirle? 2 1
A Gaetano Distefano Renè Magritte perfetto nell'interpretazione magrittiana, si confonde nella trasposizione perché la continuità d'immagine non è tra muro e quadro ma tra la porta e il quadro e se la 'palla' è un 'cortile' dovrebbe esser buco e non superficie / suggerirei un inversione +/- e, visto l'approccio concettuale, forse non è nemmeno necessario che il quadro sia quadrato e la porta stondata 5 1
G Giuliana Galvagno Kazimir Malevich crudeltà intellettuale: non può semplificare Malevich e poi per giunta mischiarlo come un mazzo di carte / cerchi invece, piuttosto che pezzi da sovrapporre a caso, relazioni e concetti che -ricordo- dovranno servire a strutturare il funzionamento dell'area prima che dell'oggetto 3 1
A Giuseppe Gargante Vasilij Kandinskij approssimazioni & luoghi comuni: non si può spacciare mezzo quadro per uno intero e nemmeno cominciare a pensare un'architettura per piani (non si tratta di un salame affettato) / trovi invece un referente vero (non mezzo) e prima di associare nomi a figurine cerchi invece di capire cosa sta guardando 3 1
E Adriana Garofalo Paul Klee apprezzabile il ridisegno, ma prende i 'pezzi' senza i rapporti (senza senso la sovrapposizione di cerchio e T) / l'idea deve strutturare tutta l'area, non solo l'oggetto 4 1
A Emanuele Garofalo Vasilij Kandinskij possibile lavorare sull'estrusione delle figure, però il problema non è solo strutturare un oggetto ma tutta l'area che le è assegnata e la città intorno 3 1
E Andrea Greco László Moholy-Nagy il procedimento è interessante ma il sistema va costruito A PARTIRE dall'area, non infilato dentro indifferentemente in una o in un'altra ipotesi / le suggerisco poi di essere più attenta e 'fedele' al suo referente: noti per es. che nelle trasparenze l'integrità degli elementi non si perde MAI (invece fa sparire la curva a p.t.), la C è sottile e deriva da una sottrazione, la barra rossa continua oltre.. 5 1
F Stefania Guttà

0 0
B Antonella Iacono Piet Mondrian non è sbagliata l'idea di usare Mondrian come sistema di partizione dello spazio, ma dovrebbe coinvolgere anche gli spazi esterni / mi sembra invece sbagliata l'idea di confondere piani e volumi: in Mondrian NON ci sono mai 'sovrapposizioni', solo divisioni 4 1
D Erica Lavenia László Moholy-Nagy sindrome di Galvagno (vedi): i quadrati e i rettangoli esistono a prescindere da Moholy-Nagy e quello che il suo quadro può suggerire NON è un catalogo di 'figure', ma un sistema di relazioni (sovrapposizioni, trasparenze, scavi, tagli, connessioni, salti di scala..). Se non guarda quello non ha fatto nulla. 3 1
D Josephine Leotta Kazimir Malevich vedi Galvagno sul problema della crudeltà intellettuale: il quadro da cui parte parla di un equilibrio di oggetti che peraltro creano tra loro degli spazi molto chiari. Metterli uno sopra l'altro non ha ovviamente alcun senso così come evidentemente non funzionano tutti i successivi tentativi di farli entrare in un area trapezoidale disseminandola di scarti triangolari 4 1
F Sofia Lo Turco László Moholy-Nagy invece di interpretarlo figurativamente, suggerirei di guardare linee, figure e trasparenze senza dimenticare naturalmente che c'è uno spazio da controllare e non solo un oggetto da costruire 3 1