SIMMETRIA : MALATTIA DI MODA

La ricerca della simmetria è diventata oggi una malattia di moda. La nozione è familiare alle persone meno colte ed ognuno si crede in diritto di dire la sua opinione in questioni artistiche così complesse come quelle dell'urbanistica, perché ha in tasca la sola regola che conta: la simmetria.
Questa parola è greca, ma è facile dimostrare che tutta l'antichità le dava un senso affatto differente dal nostro e ignorava il nostro concetto teorico della simmetria, intesa come identità di due figure rispetto ad un asse comune, simile a quello che produce uno specchio. Chi si è dato la pena di cercare il senso della parola in quel po' che ci resta della letteratura greca e latina sull'arte, sa che vuol esprimere una realtà per la quale oggi non possediamo un termine adatto.
Questo spiega perché non possiamo rendere il senso dell'antica simmetria senza ricorrere ad una parafrasi. E' precisamente quello che già fece Vitruvio, incapace di tradurla; "La simmetria è il rapporto che ogni opera ha con le sue parti e quello che esse hanno separatamente rispetto al tutto, secondo la misura d'una certa parte" (1,2,4). Per questo, egli varia continuamente i termini, quando non usa direttamente la parola greca. A volte la sostituisce con proportio, che senza dubbio si avvicina di più al senso esatto. Ma usa tale termine poco volentieri, perché, precisa lui stesso, la simmetria non è altro che la conseguenza della proportio, "che i Greci chiamano analogia" (III, 1,1). Di fatto, per gli Antichi, proporzione e simmetria sono pressoché un'unica cosa. La sola differenza è che in architettura proportio designa semplicemente una certa armonia di proporzioni, fondata sulla sensibilità, come per esempio il rapporto fra l'altezza d'una colonna e il suo spessore, mentre simmetria designa l'espressione precisa di questo rapporto per mezzo dei numeri. Tale senso è stato conservato durante tutto il Medioevo.
La nozione teorica d'una identità, di qua e di là d'un asse, si è imposta progressivamente solo a partire dal momento in cui nei cantieri dell'epoca gotica si sono cominciati a realizzare dei vari disegni di architettura e ad utilizzare sempre più gli assi di simmetria nel senso moderno del termine. A questo nuovo concetto si applicò il termine antico e nello stesso tempo se ne alterò il significato. Gli scrittori del Rinascimento l'usano già in questa accezione.
Poi l'idea della simmetria ha conquistato il mondo. Gli assi di simmetria si moltipllcano nei piani d'architettura da cui passano nelle piazze e nelle vie, conquistando un campo dopo l'altro finché restano i soli padroni, rimedi unici e miracolosi di tutti i problemi. Tutte le regole d'urbanistica pretenziosamente "estetiche" manifestano l'inconsistenza di questa malaugurata tendenza.
[p.81-82]

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