gruppo | titolo | l'opinione del prof. | voto dei colleghi |
voto del prof. |
MEDIA |
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Santangelo |
L’ALGORITMO DEL CASO |
L'oggetto, chiuso in un cubo di plexiglass per comprimere il 'disordine' o scongiurare sfilacciamenti, rifiuta ogni sensazione tattile e finisce per ridurre ad immagini bidimensionali le sue sei facce. Complice la trasposizione letterale e morbidamente accurata dei segni di Pollock quella bidimensionalità mette in crisi la principale intuizione dichiarata dagli autori: i pali neri sono piani perentori che contengono il caos lanoso, o semplice fondale con soffici filamenti incollati sopra? Entrambe le cose ovviamente. Si vede ma non abbastanza. E la riduzione a disegni sul piano è svelata dal conflitto delle direzioni sui 'tappi' del sistema: i pali neri avrebbero dovuto averne una sola. |
7,83 | 7 | 7,4 |
Maenza |
CUBO A DONDOLO | Silenzioso come un pesce sordomuto, impenetrabile nel contenuto occultato da volontarie opacizzazioni quanto da macchie di vernice e sbavature di colla, l'oggetto è ermetico per la singolare decisione degli autori di tenerlo senza vita salvo che non sia illuminato in controluce. E -possibilmente- da una luce in movimento. Come se Bragaglia avesse detto "per vedere il movimento nella mia foto bisogna agitarla", insomma coscienza di mezzi, linguaggi o solo di cosa si sta facendo, nessuna. Eppure anche l'inconsapevolezza può produrre scoperte: certo la X non c'entra niente, ma l'idea che le fasce orizzontali siano il centro dell'immagine del movimento e coincidano con le sequenze successive verticali, è sicuramente interessante. |
6,83 | 5 | 5,9 |
Oliveri |
TESCHI DI PIETRA E ROSE COTONATE | Perdonati i trapezi di plexiglass più corti delle intenzioni e qualche sbavatura artigianale, l'oggetto dimostra la complessità e l'attenzione dell'analisi del referente da cui è partito. Peccato non sia del tutto 'arrivato'. La trasposizione tridimensionale infatti, funziona ma solo in parte: giuste le traduzioni degli elementi (come la linea nera in piano di supporto), sbagliato il fondo che diventa primo piano, come i soggetti dell'immagine rivolti su un solo lato e sempre più invisibili dagli altri. Sbagliato insomma dare all'oggetto una direzione: la mucca da dietro per favore, no. |
7,50 | 7 | 7,3 |
Mammana |
L’ANIMA? | In apparenza un po' presepe nella modellistica riproduzione della "massa, forse metallica, di sfere e cilindri", l'oggetto ha forse bisogno di questa ingenua letteralità per bilanciare l'approccio spaziale astratto, di sicuro schematico ma giusto, delle due pelli a incastro perfetto. Certo è forse un peccato aver risolto con la scatola di plexiglass il "vuoto" della distanza tra le due (magari ci si sarebbe potuti affidare alla struttura interna), ma nell'impostazione generale l'oggetto riesce così a ricostruire un poco persino il contesto del referente. Unico imperdonabile errore, il titolo: l'anima di sicuro non c'entra nulla. |
8,83 | 8 | 8,4 |
Maugeri |
FILI CONDUTTORI | Ridotto a tutt'altro che 'imponente' albero di natale, privo di palle ma decorato da paillettes dorate che sottolineano gli angoli del cubetto che lo contiene (ma davvero pensate sia uno 'sfondo'?), il povero oggetto è vittima di una catena di equivoci. Gli autori infatti hanno equivocato l'immagine dell'albero klimtiano con quella di una spirale, il concetto di spirale con una geometria finita invece che infinita ("..la vita che nasce da un piccolo punto") e persino il concetto di punto con quello di linea ("nascono tutti dallo stesso punto: un tronco"). Insomma un po' linea, un po' punto, un po' tronco, un po' rami, un groviglietto di fil di rame incoerente, solo dimostrazione di vuoto retorico. |
6,83 | 4 | 5,4 |
Mozzicato |
MOSAICO RIFLESSO | Prodotto della distruzione di un certo numero di oggetti in vetro bianco o colorato (schegge persino pericolose allorchè cominciano a scollarsi), l'oggetto riproduce bene in figure e colori l'idea di "frantumazione" del referente ma non riesce proprio a tradurre spazialmente quella di "immagine scomposta". Il morbido batuffolo (giusta quanto purtroppo inutile contrapposizione) sospeso al centro dell'oggetto proietta infatti la sua immagine su ognuna delle facce moltiplicandola per cinque (sei meno uno, manca una faccia per svelare l'arcano), come se traslare nello spazio significasse incollare un'immagine bidimensionale su ciascuna faccia di un cubo. Apprezzabile l'idea di riflessione sulle facce interne del batuffolo, che testimonia la qualità del pensiero pur non spostando i problemi. |
8,83 | 8 | 8,4 |
Misuriello |
DANZE MOLLEGGIATE | Inutile quanto divertente, l'idea di ricostruire la scenetta di Haring traslandone in molle i personaggi produce non certo l'oggetto analogico richiesto, ma almeno un presepe d'autore. Bello il bordo nero che contorna lo spazio (unica vera traduzione) ed esilaranti i molleggiati personaggi che fanno funzionare l'oggetto, in qualunque posizione, come una sorta di maracas. Insomma la "gioiosità" c'è tutta, ma anche una certa approssimazione: per esempio, perchè sei molle se i danzatori di Haring sono cinque? |
5,83 | 5 | 5,4 |