[ Jacques Derrida, La scrittura e la differenza, 1967, p.6]
La forza della nostra debolezza sta nel fatto che l'impotenza separa, disimpegna, emancipa. [...] Non c'è nulla, dunque, di paradossale nel fatto che la coscienza strutturalista sia coscienza catastrofica, distrutta e insieme distruttrice, destrutturante, come lo è ogni coscienza, o almeno il momento decadente, periodo proprio ad ogni movimento della coscienza. |
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