Prendo ad esempio la parola «sasso». Cadendo nella mente essa si trascina dietro, o urta, o evita, insomma, variamente si mette in contatto:

con tutte le parole che cominciano con s ma non continuano con a, come «semina», «silenzio», «sistole»;

con tutte le parole che cominciano con sa, come «santo», «salame», «salso», «salsa», «sarabanda», «sarto», «salamandra»;

con tutte le parole che rimano in asso, come «basso», «masso», «contrabbasso», «ananasso» «tasso», «grasso»;

con tutte le parole che le stanno accanto, nel deposito lessicale, per via di significato: «pietra», «marmo»,«mattone», «roccia», «tufo», «travertino», «peperino»; eccetera.

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Enzo Melandri, LA LINEA E IL CIRCOLO. Studio logico-filosofico sull’analogia