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03. l'oggetto analogico: esercizi di lettura
gruppo nome cognome note valutazione presenze
A Paola Bellomo Mondrian - l'equivoco base è sugli elementi: sono solo fondo, linee nere e campiture colorate (non sparse a caso ma in un ordine preciso) [apprezzabile il tentativo, ma permane nella versione finale l'equivoco sulle linee nere che NON sono 'cornici' delle campiture] 1 2
Vincenzo Messina Haring - scoperta l'acqua calda e dichiarato -l'evitabile- giudizio di valore, che ne dice di concentrarsi invece sui meccanismi di occultamento dei segni? 2 1
Giusi Paratore Kandinsky - che ci sia a destra un agglomerato 'oscuro' che ha come margine il rosso è vero. Noti anche però che è in prevalenza blu e circondato dal giallo, mentre il giallo a sinistra è circondato dal blu. Di sicuro, nessun 'uomo' al centro. Riveda meglio gli elementi e soprattutto NON faccia finti Kandinsky a conclusione ['visione' migliorata nella versione finale. La sintesi non sembra però cogliere la dualità dell'immagine] 3 2
Elena Platania Magritte - ha separato i 'pezzi' dell'immagine, ma non serve a nulla se non prova a spiegarci a che servono (ruolo e relazioni) 0 1
Rosaria Romano Matisse - ha trovato tutti i pezzi, ma non sa rimetterli insieme: forse per costruire un discorso potrebbe provare ad abbandonare le figure e far danzare -come faceva Kandinsky- le geometrie [la versione finale non aggiunge di fatto nulla agli elementi precedenti] 3 2
B Gabriele Barone Savinio - inciampato nell'ovvietà del contrasto tra bianco & nero e colore non percepisce nemmeno le differenze tra geometrie, né tra unità e frammento, né tra differenti ruoli prospettici: tutto si riduce a un -NON richiesto- giudizio di valore che paradossalmente rende la Natura più grigia di quella di Savinio. Ricominci dall'inizio [apprezzabili, anche se non portano lontano, gli approfondimenti. Ha fatto bene alla fine a colorare anche la modernità] 3 2
Dario Mangione Mondrian - troppe parole per nulla: è con i disegni che deve provare a 'materializzare' le sue intuizioni [migliorato nell'analisi, ma la 'visione reale' che c'entra?] 2 2
Sofia Messina Mulas - povero Mulas ridotto a 'uomo-macchina'. Non scriva mai più niente, disegni e basta: i pezzi li ha capiti tutti bene, ora deve trovare il modo di tradurne ruolo e relazioni in altri segni (sempre di/segni però, parole MAI) [qualità di analisi confermata nella versione finale. Giusto il concetto generale, ma nei disegni di Gwathmey chi è ombra e chi specchio?] 4 2
Sofia Sabato Van Gogh - vittima di una catena di equivoci: la strada che si perde tra i campi sarebbe invece interrotta, una 'via senza sbocco' segno della 'solitudine' del pittore che perciò preferiamo infilare in una galleria che, pur buio, un futuro glielo darà. SBAGLIATO, doveva occuparsi dell'immagine non di drammi psicologici inventati [davvero ermetico il baobab gigante atterrato tra i campi di Van Gogh (?), ma ora si capisce che il quadro l'ha guardato bene] 3 2
Pietro Saitta Escher - se non va oltre il ri/disegno e non riesce a 'dar forma' alle sue (vaghe) intuizioni non ha fatto nulla [La tecnica del 'triangolo impossibile' sta -è vero- in molti disegni di Escher, ma non qui. Comunque migliorato nella versione finale] 2 2
C Carla Ciancitto Malevic - l'unico senso che potrebbe avere smontare i rettangoli di Malevic e metterli in diverso ordine potrebbe essere il tentativo di dimostrare che derivano da una divisione di figure più grandi (ma sembra improbabile). Non è meglio concentrarsi su eventuali ruoli gerarchici, direzioni e geometrie del sistema? 1 1
Clara Loria Gris - non scambi per figure dei frammenti: non le sembra ci sia invece un sistema di sovrapposizioni successive che servono a frammentare e rendere ambigue (polisignificanti) le figure? 1 1
Lucrezia Panarello Magritte - Magritte a scorticato un volto e lei un piccione? Ok, ma sull'immagine non ha detto nulla 0 1
Vittoria Sapienza Mondrian - ok, ci sono tre categorie (quadrato / linee / texture) ma c'è anche altro (relazioni con i colori, relazioni spaziali..): NON riusi il quadro per sintetizzarle 3 1
Antonella Torrisi Klimt - ha ignorato del tutto la struttura dell'immagine e scritto di geometrie e significati, relazioni tra i colori e giochi d'incastro. Almeno quelli ce li fa vedere per favore (invece di spargere fiorellini e mani tese che non ci sono in clessidre del tempo)? 1 1
D Simona Messina Munch - visto che chiunque preferisce la pace al dolore, ha sostituito al teschio urlante di Munch, un ragazzino carino, riccio e ben vestito. Ecco: l'ovvietà dei nostri desideri NON ci aiuta a 'vedere' le cose, né era quello lo scopo di questo lavoro. Riparta dall'analisi che era ancora un po' approssimativa, ma cominciava bene [qualche dettaglio di analisi in più, ma non può essere un dettaglio a riassumere quelle relazioni] 2 2
Eliana Montalto Canova - gli angeli sono donne? Magari ha ragione, ma qui non ci interessava un giudizio di valore, ma un'analisi dell'immagine: invece di ridisegnare tante volte la stessa cosa perché non prova a vedere nella struttura dell'immagine direzioni, tensioni, significati..? 1 1
Vito Paternò Ebbets - certo, meglio star seduti su un verde prato che non su una trave sospesa nel vuoto, ma oltre quest'ovvio desiderio è tutto incomprensibile: cerchi almeno di distinguere gli elementi dell'immagine, di dargli un ruolo, di capirne le relazioni [cambiato il referente ma -visto il conclusivo punto interrogativo- si direbbe, senza risultati] 1 2
Salvatore Tomasello Klee - mi spiace ma i pezzi che 'cataloga' sono falsi o -se preferisce- necessariamente incompleti: guardi invece il sistema di generazione (ha provato a isolare le verticali?) e non tralasci i colori che qui hanno un ruolo fondamentale 2 1
Steven Veclani Magritte - l'inversione giorno/notte del doppio ridisegno sembra cogliere il messaggio, ma poi si perde tra luci (artificiali) e buio (ma la nuvola è bianca). Lei come 'disegnerebbe' l'impossibilità di due cose di stare contemporaneamente nello stesso spazio? 2 1
E Andrea Azzarelli Seurat - non è l'atmosfera autunnale, né la 'leggiadria' delle vele che può interessarci, cerchi invece di guardare quello che c'è davvero (vede per es. tanti puntini di colore diverso?) e parta da li. [cambiato referente (Magritte) coglie qualche elemento e qualche altro -macchia nera?- lo equivoca] 1 2
Rebecca Leocata Warhol - nulla al momento oltre il ri/disegno [analisi difficile e piuttosto incomprensibile, ma se cerca sottili differenze nella ripetizione come fa ad omologare la scritta rossa con gli impercettibili grigi al centro delle bottiglie?] 1 2
Agnese Mannile Gorny - buona la scoperta della griglia prospettica alla base del sistema di ripetizione ma può andare oltre (luci/ombre, figure, deformazioni..) [forse troppo la trasformazione in palle dei colletti, ma è andata effettivamente oltre nella versione finale] 4 2
Ivan Rubino

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Vincenzo Vindigni Magritte - in tutta evidenza, i contadini qui non c'entrano proprio niente , sono solo una sua proiezione e non interessavano manco a Magritte che non voleva certo parlare dell'amore per la casetta in campagna. E' dell'immagine che doveva occuparsi, invece non ha nemmeno provato a capirla 0 1
F Salvatore Patanè Picasso - ridisegno (approssimativo) senza pensieri: l'oscurità e l'ovvietà di presunti drammi psicologici - qui per giunta molto bene illuminati - NON c'entra NULLA con l'analisi dell'immagine che invece è fatta di segni, figure, superfici e relazioni 0 1
Sofia Scafidi Gris - per colpa della coerenza dell'autore, vale lo stesso che ho scritto a Loria (vedi) con la sola aggiunta che qui c'è una struttura dei tagli sovrapposti decisamente più semplice [mi dispiace ma 'l'anima dell'immagine' non è fatta da frammenti di segni, ma di superfici] 1 2
Gaia Scatà O'Keeffe - lacrime di disperazione perché non ci ha trovato niente: invece ci sono cerchi, spirali, sinusoidi, centri e figure tagliate. Guardi l'immagine, non ci proietti significati 0 1
Francesco Scibilia [solo seconda consegna - incomprensibile numerazione e nessuna analisi dell'immagine] 0 1
Karma Zimmitti

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G Lia Di Mauro Kandinsky - meglio l'originale: fare un finto Kandinsky smontandone qualche pezzo e riassemblandoli a caso non si capisce a cosa potrebbe servire. Cerchi almeno di capire che ruolo hanno quei 'pezzi' nella struttura originale [nella versione finale, direi che non c'è riuscita] 1 2
Silvia La Carta Lam - si perde a partire dal ridisegno che mette in primo piano le macchie nere dello sfondo cancellando la struttura del sistema: parta da quella invece, cercando di capire le diverse 'figure' e l'ordine che generano [evitata nella versione finale l'equivoco dello sfondo, ma degli elementi non ci dice nulla] 1 2
Giulia Marino Klimt - mi spiace ma su questo sono d’accordo con Vitruvio: è la natura alla base della geometria, non viceversa. Comunque entrambe le cose ci sono ma non bastano i riccioli e il gufo a spiegarci come (e perché) [entusiasta del disegno: due versioni finali, entrambe però decisamente incomprensibili] 1 2
Carla Minniti Burri - ancora troppo poco oltre il ri/disegno, potrebbe cominciare col distinguere fondo, linee e campiture [dimenticato nella versione finale il terzo elemento (la griglia dei bordi) che però riappare nel pur crudele -ma forse giusto- 'riassunto' in veste di Mondrian incompleto] 2 2
Chiara Vaccarella Van Gogh - gli elementi grosso modo li ha presi, se ora prova a NON guardarli rispetto al loro significato figurativo e si occupa un poco anche della struttura dell'immagine, vedrà che riuscirà anche a rimetterli insieme [un po' schematico ma apprezzabile il 'riassunto', che però non aggiunge davvero granché] 3 2