[ W. Tatarchiewicz, STORIA DELL’ESTETICA, vol. 1, L’estetica antica, p.50 ]

Il concetto di creazione. Gli antichi Greci non possedevano un concetto di creazione; consideravano l'arte quale abilità. [...] Era del tutto trascurata la creazione individuale. Essi non facevano alcuna distinzione tra il lavoro di un artista creativo e quello di un artigiano. Non attribuivano alcuna importanza neppure all'originalità; la novità era assai meno apprezzata dell'obbediénza alla tradizione in cui si ravvisava una garanzia di continuità, di universalità e di perfezione. Nel periodo antico, gli artisti non erano neppure ricordati per nome.
Per i Greci, nulla era piú importante del «canone», cioè delle norme generali a cui l'artista doveva ubbidire. Era perciò considerato un artista valido colui che aveva appreso le regole e le applicava, piuttosto di chi teneva a esprimere la propria individualità.


Zoltovskij, studi per l'Apollo del Belvedere e la Venere di Milo