Nondimeno, come è possibile inscrivere il corpo in una circonferenza così se ne può ricavare un quadrato; misurando la distanza dai piedi alla sommità dei capo e riportandola a quella che intercorre tra un estremo e l'altro delle braccia aperte, si costaterà che le misure in altezza e larghezza coincidono come nel quadrato tracciato a squadra.

Pertanto se la natura ha creato il corpo umano in modo che le membra abbiano una rispondenza proporzionata con tutta la figura nel suo complesso, a buona ragione gli antichi hanno stabilito che anche nelle loro opere si debba rispettare l'esatta proporzione delle singole parti con l'insieme della figura. Quindi ci hanno tramandato i canoni per la realizzazione di ogni tipo di costruzione e in particolare per i templi degli dei [i cui] pregi o difetti son destinati a durare nel tempo.


Fra Giocondo, Figure vitruviane: homo ad quadratum, 1511