[ 1452: Leon Battista Alberti, L’ARCHITETTURA, libro settimo, cap. IV, p. 294-295 ]
Tra le piante poligonali gli antichi ricorrevano a quelle esagone ed ottagone, e anche decagone. Tali piante devono tutte risultare inscrivibili entro cerchi. E del resto esse sono esattamente ricavabili dal cerchio stesso. Difatti, dimezzando il diametro del cerchio si ottiene il lato dell'esagono. Se poi dal centro si conducono delle rette a tagliare i lati dell'esagono nel loro punto medio, è manifesto che si ricaverà una pianta dodecagona. Del pari manifesto è che da quest'ultima si possono ottenere quella quadrata e anche quella ottagona. […]
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